Il freddo del ’56: punti di contatto e differenze considerevoli

Questa ondata di freddo, per la sua persistenza, presenta molti agganci con quella celebre del 1956.

Ci sono molti punti di contatto con tale ondata: L’Inverno inizialmente molto mite, con drastico cambiamento termico proprio al 31 di Gennaio.

Inoltre le grandi nevicate su Roma, ma anche le grandi nevicate in Abruzzo, Marche, Romagna, ed anche in Toscana.

Infine la posizione del blocco anticiclonico Russo – Scandinavo, in grado di apportare continuamente aria fredda sul Continente Europeo e sull’Italia.

Infine, le minime attorno ai -20°C in Piemonte, tipiche del Febbraio 1956 (mentre nel 1985 le temperature non furono così fredde su questa regione).

Altre differenze tuttavia emergono al momento, e piuttosto evidenti.

Il Sud Italia è rimasto in parte fuori dai giochi, in particolare Calabria, Sicilia, parte della Puglia e Basilicata, che, invece, furono colpite pesantemente nel 1956 (con 0,0° misurati anche a Pantelleria).

Il maltempo frequente e le nevicate per più giorni consecutivi sulle coste toscane.

La neve totalmente mancante in Friuli e Veneto, rimaste fuori dai giochi a parte le basse temperature.

In Alto Adige non si sono ancora registrati i valori record del 1956, e tali valori non sono stati ancora raggiunti praticamente sulla maggior parte delle località, anche perché le temperature ad 850 hPa sono state superiori quest’anno di pochi gradi.

Tuttavia  bisogna dire che l’ondata di freddo del 1956 perdurò per gran parte del mese, mentre ancora quella del 2012 è in atto da appena sette giorni, e non si può ancora stimarne una durata precisa.

Difficilmente t Trieste potrà scendere fino al valore record di -14,6°C misurato in quel lontano febbraio.

Comunque molte differenze potrebbero anche essere colmate nei prossimi giorni, ma ogni ondata di freddo presenta caratteristiche a sé stanti, non è possibile avere delle ondate esattamente identiche tra di loro.

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