Prospettive di freddo e neve per la seconda parte di Gennaio

L’inverno latita, almeno sul Continente europeo, anche se alcuni indizi fanno pensare ad un imminente cambiamento.

A dominare finora è stata una vasta cellula anticiclonica, estesa sull’Europa Occidentale, e, per la verità, prevista abbastanza bene dai modelli di previsione stagionali.

La presenza di una Nina moderata, tendente a forte, ed il concomitante aumento dell’attività solare, favoriscono vasta anomalie climatiche presenti su buona parte del Pianeta, ed oggetto di trattazione a parte.

Tra le altre, la forte siccità in diverse parti del globo (Texax, Messico, Sudamerica, parte dell’Europa), e, contemporaneamente, eccezionali nevicate in Alaska, o sul lato settentrionale delle Alpi.

La presenza di uno Stratwarming potrebbe avere rotto la preponderante presenza delle correnti occidentali sul nostro Continente, e, d’altro canto, il massimo solare si presenta come molto inferiore a quelli tipici degli ultimi novant’anni, favorendo stagioni invernali rigide sull’Europa.

In questo campo di ipotesi si inseriscono le previsioni dei modelli matematici statunitensi (GFS) ed europei (ECMWF), che, per la seconda metà di questo mese prevedono una forte irruzione di aria fredda di origine russa, legata alla possibile formazione di una cellula anticiclonica sulla Penisola Scandinava.

Da alcuni giorni infatti i modelli pongono il rischio di questa pesante irruzione d’aria fredda sulla nostra Penisola, con tutte le pesanti conseguenze di freddo e neve.

Tuttavia, tale situazione merita di essere attentamente monitorata, con ulteriori aggiornamenti nei prossimi giorni.

Questa è una mappa del modello GFS valida per giovedì della prossima settimana.

L’invasione fredda sarebbe massiccia sull’Italia, tuttavia il tempo di scadenza della mappa è ancora troppo lontano.

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