Vulcani in eruzione: la Terra è inquieta

 

   In questo anno 2011 sono stati numerosi i vulcani ad essere entrati in attività,      alcuni dopo pause di decenni, o addirittura centinaia di anni.

 

Due grossi vulcani, entrati in attività diversi mesi fa, sono ancora in eruzione,  senza praticamente interruzioni.

 

Il più importante è il vulcano cileno Puyehue, la cui attività non si è ancora  conclusa a distanza di alcuni mesi dalla prima eruzione, le cui ceneri giunsero a  bloccare i volti perfino in Australia.

 

Questo vulcano ha messo in crisi la produzione di lana in Argentina, nella provincia di Chubut, dove la cenere vulcanica ha sepolto i terreni con uno strato che ha raggiungo in alcuni punti anche il metro di altezza, rendendo quasi impossibile pascolare il bestiame.

 

Ma anche il vulcano Nabro, in Eritrea, continua la sua attività iniziatasi a metà Giugno, e che, pur in una zona lontana dai centri abitati, è riuscito a uccidere sette persone e renderne migliaia senza tetto.

 

Non si può non parlare dell’attività del nostro Vulcano più rappresentativo, l’Etna, oppure del pericolo per le Isole Canarie rappresentato dal vulcano El Hierro, in procinto di eruttare.

 

Inoltre sono entrati in attività alcune cime vulcaniche della Penisola della Kamchatka, in Russia Orientale (lo Shiveluk ha emesso un cono di cenere alto 8 km, nella giornata di ieri), mentre un grosso pericolo è derivato dalla possibile esplosione del vulcano Katla, in Islanda, che ha presentato un numero elevato di scosse nelle ultime ore, e che sarà oggetto di un articolo a parte.

 

Senza contare che sono tornati ad avere attività vulcanica due dei più famosi vulcani del mondo, il Monte Tambora e il Krakatoa (in questo caso il “piccolo” Anak Krakatoa), responsabili delle due più grandi eruzioni vulcaniche della storia moderna nel XIX Secolo.

 

Difficile capire i motivi di questa intensa attività vulcanica, alcune bizzarre teorie legano una maggiore attività sismica e vulcanica nel nostro Pianeta agli effetti dei campi magnetici solari nel corso di un ciclo più debole del normale, oppure a possibili segnali di inversione o spostamento dei Poli magnetici terrestri.

 

Più prosaicamente si può pensare ad una semplice coincidenza, anche se il segnale di aumento di questo genere di attività suscita comunque alcuni dubbi inquietanti.

 

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